Bologna, il sindaco nei quartieri: “Ridurre i dehors in centro”

"Siamo a metà mandato, un momento che rappresenta uno snodo tra ciò che abbiamo fatto e seminato e cosa ancora dobbiamo fare, migliorandoci – inizia Amorevole –. Questa è l’unica occasione per discutere insieme con i residenti".
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Che si alternano al microfono, toccando diversi temi, come la movida e il degrado in cui riversano piazza Aldrovandi e via Petroni, il vandalismo grafico e la riqualificazione della Lunetta Gamberini. E ancora la mobilità, Città 30 e il trasporto pubblico e la sosta selvaggia che si verifica in collina. E dopo aver ascoltato tutti, è il sindaco a prendere parola: "Vorrei che il consiglio approvasse un ordine del giorno con le istanze e le questioni raccolte in questo incontro, perché non voglio che restino solo parole, ma che ci prendiamo degli impegni – dice –. Dobbiamo riuscire a fare in centro storico ciò che abbiamo fatto in altre zone" fuori dalle mura, anche perché dopo tanto tempo "abbiamo necessità di fare un punto complessivo – continua Lepore –: c’è bisogno di cura, ma anche di una visione completa per affrontare il tema della movida e del rapporto intergenerazionale".
E poi, "noi siamo la prima amministrazione che dopo decenni riesce a mettere mano alle aree dismesse ferroviarie e demaniali", come Dumbo, che è collegato ai prati di Caprara, e il Dopolavoro ferroviario, di cui il Comune è diventato proprietario.
"Stiamo acquisendo altri luoghi che vogliamo rigenerare, come la Caserma Masini – aggiunge il sindaco –, che quest’estate sarà riaperta. Però sono aree di proprietà dello Stato, che deve fare la sua parte, perché non possiamo pensare che solo il Comune risolva i problemi".
A settembre "proporremo alla città una proposta complessiva sul centro storico – chiude Lepore –, discutendo anche dei dehors, che noi abbiamo ridotto nonostante la legge nazionale sull’emergenza Covid. E personalmente vorrei ridurne ancora di più". Mentre Lepore incontra i cittadini, Confabitare propone una recente indagine realizzata da Demetra tra marzo e aprile: "La Bologna raccontata dal sindaco come esempio di buona amministrazione non coincide con quella che vivono ogni giorno i cittadini – tuona il presidente Alberto Zanni –. Parla di progresso e trasformazione, ma i dati ci restituiscono l’immagine di una città che si muove senza una direzione condivisa, smarrita tra disagi quotidiani sempre più gravi".
Dall’indagine emerge che "il giudizio medio sull’operato dell’amministrazione è di appena 4,8 su 10, e scende a 4,5 quando si parla direttamente del sindaco. È un dato che ci dice che siamo di fronte a una profonda disillusione, infatti il 48% dei cittadini dichiara di essere sempre stato scettico e di esserlo rimasto".
İl Resto Del Carlino